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Sonetti del 1832 | 73 |
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LE PORCHERIE
Er tempo manna o ffurmini o ssaette
Siconno er genio suo come je cricca.
Cueste sò pe’ nnoi ggente poverette:
Quelli sortanto pe’ la ggente ricca.
Cuelli sò llavorati a ccolonnette,
Però er furmine roppe e nnun ze ficca.
L’antre sò ppietre poi[1] segate a ffette
E arrotate all’usanza d’una picca.
Me l’ha spiegato a mmé lo scarpellino
Che ffa l’artare a Ssan Zimon Profeta[2]
Che ssa ste cose com’er pane e ’r vino.
Tu mmette bbocca[3] cuanno er gallo feta
E la gallina piscia, chè er boccino[4]
Lo tienghi uperto come una segreta.
30 gennaio 1832
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