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Sonetti del 1832 75

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LI COMMEDIANTI DE CUELL'ANNO

  Ciappizzo:[1] Palaccorda[2] è la ppiù bbella
De tutti li teatri che ssò uperti:
Tra ttanta frega[3] de sturioni asperti[4]
Nun fuss’antro la Ggiobba e Ccatinella![5]

  Ma un’antra compagnia come che cquella
C’un anno rescitaveno a Llibberti[6]
Me ce ggiuco er zalario co’ l’incerti
C’a Rroma tanto nun ze pò ppiù avella.

  Grattapopolo,[7] ch’era l’impresario,
Pe’ le parte d’aspettito,[8] era l’asso,[9]
E cciaveva der zuo sino er vestiario.

  E er zor Nicola Vedovo[10] er tiranno?
Cuanno disceva Oh rrabbia, che ffracasso!
  Fasceva un strillo che ddurava un anno!

2 febbraio 1832

  1. Ci convengo.
  2. Il teatro di Pallacorda, degl’infimi di Roma.
  3. Quantità.
  4. Istrioni esperti.
  5. La Job e Gattinelli: due primi attori.
  6. Teatro delle Dame, detto di Alibert: il più vasto di Roma, ma inornato e di cattiva forma.
  7. Raftopulo.
  8. D’aspetto.
  9. Cioè: “senza superiore„; metafora presa del giuoco della briscola.
  10. Vedova.
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