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194 Sonetti del 1834

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L'AJJUTO-DE-COSTA[1]

  Uhm, de llà ha da vienì![2] Cco cquer cornuto[3]
De mi’ marito, ch’è da San Martino[4]
Che nun m’ha ddato ppiù mmezzo quadrino,[5]
Starebbe grassa io[6] senza un ajjuto!

  E cciaringrazzio[7] Iddio cór capo-chino,
E cce faccio le crosce co’ lo sputo,[8]
C’a ppasqua-bbefanìa[9] me sii vienuto
Sto po’ de stacco[10] d’abbituccio fino.

  Nun credessi[11] però, ccommare mia,
Che... mme spiego? che sso!... Ddio me ne guardi
E la bbeata Vergine Mmaria!

  È vvero che llui viè[12] cquanno sò[13] ssola,
Ma cce viè cco li debbiti ariguardi,[14]
E nnun c’è mmai da dì mmezza parola.[15]

17 marzo 1834

  1. L’aiuto di costa: soccorso indiretto.
  2. Di là ha da venire: simbolo degli Apostoli volgarizzato, per indicare ironicamente tardità e dubbio di un avvenimento.
  3. Con quel cornuto.
  4. Il San Martino è in Roma riguardato per la festa di coloro de’ quali qui parlasi alla nota 3.
  5. Quattrino: centesimo romano.
  6. Starei grassa io! Sarei a mal partito.
  7. E ci ringrazio.
  8. Molti divoti inginocchiati e colla bocca in terra segnano con la lingua larghe e lunghe croci.
  9. Pasqua Epifania. La corruzione del nome ha creata la Befana, larva con la quale si spaventano o si premiano i fanciulli.
  10. Stacco, per “taglio„: misura di roba necessaria a un vestito.
  11. Non credessi, per “non creder mai.„
  12. Viene.
  13. Sono.
  14. Co’ dovuti riguardi.
  15. Non insorge mai la più piccola differenza.
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