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212 Sonetti del 1834

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ER PRELATO DE BBONA GRAZZIA

  Ciò[1] er momoriale che mme fu arimesso
Dar Zanto-Padre a mmonziggnor Ciafrella?[2]
Bbe’, jjeri m’incontrai propio in lui stesso
Sott’a la casa de Maria Fichella.

  Subbito curro e mme je faccio appresso.
Dico: “Eccellenza, io sò[3] cquer tar Panzella
Che vorebbe sapé ccos’è ssuccesso
De quela grazzia si ppotessi avella.„[4]

  Lui prima me squadrò cco l’occhialino;
Eppoi co’ ccerti termini sguajati
M’arispose: “Lei vadi ar zu’ cammino.„

  E io: “Saette a ttutti li prelati,
Monziggnore mio caro, e mme j’inchino:
Mejjo soli che mmal accompaggnati.„

22 marzo 1834

  1. Ci ho: ho.
  2. Ciabatta.
  3. Sono.
  4. Se potessi averla.
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