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232 Sonetti del 1834

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ER ZICONNO[1] PECCATO

  Ch’er zor Caino doppo er fatto d’Eva
Ammazzassi[2] quer povero innoscente,
Fin qui nnun c’è dda repricacce[3] ggnente:
Questo è un quattr’e cquattr’otto, e sse sapeva.

  La gran difficortà cch’io tiengo in mente
E cche ggnisuno ancora me la leva,
È ccome mai Caino conossceva
Che le bbòtte ammazzassino[4] la ggente.

  Prima de quella su’ bbricconeria
Gnissun omo era mai morto ammazzato,
E mmanco morto mai d’ammalatia.

  Volemo dunque dì cche ddar peccato
De maggnà un fico pe’ jjottoneria
Er genio d’ammazzà nnaschi imparato?

3 aprile 1834

  1. Secondo.
  2. Ammazzasse.
  3. Replicarci.
  4. Ammazzassero.
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