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240 | Sonetti del 1834 |
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LA VISITA DER PAPA
Io ve dico ch’er Papa stammatina
S’è ffatto roppe[1] un po’ ppiù ppresto er zonno
E cco ddu’ leggni sui, prim’e ssiconno,
È vvorzuto annà a ttrova[2] la Reggina.[3]
Epperò ss’ha da fà ttanta marina?[4]
Perch’er Papa è er prim’omo de sto Monno,
Dunque li Papi, a ssentì a vvoi, nun ponno
Nemmanco visità la ggente fina?
Spalancate l’orecchie: uprite l’occhi:
Li sentite llaggiù li campanelli?
Quella ch’edè?[5] la cummuggnon’in fiocchi.[6]
Ah, un Dio pò vvisità li poverelli,
E nnò un Papa li re? Ppezzi de ggnocchi!
Li sovrani nun zò[7] ttutti fratelli?
4 aprile 1834
- ↑ Rompere.
- ↑ Ha voluto andare a trovare.
- ↑ Era la regina Maria Isabella, vedova di Francesco di Napoli, figlio del IV, III e I Ferdinando di Borbone. Vedi Sonetto...
- ↑ Far marina: fare strepito di maldicenza, persecuzione, ecc.
- ↑ Che è? cosa è? Vedi la nota... del Sonetto...
- ↑ Nelle maggiori solennità dell’anno, cioè nelle due Pasque, di Resurrezione e di Pentecoste si porta agl’infermi l’eucaristia in gala: e dicesi Comunione in fiocchi.
- ↑ Non sono, ecc.
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