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244 Sonetti del 1834

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LA STRAPORTAZZIONE[1]

  Ventiscinqu’anni fa, cche li Francesi
Fesceno[2] la scalata a Ppapa Pio,
Tata[3] piaggneva perchè Ttoto[4] e io,
Siconno lui[5] nun ce n’erimo presi.[6]

  “Lo so„, ddisceva lui, “che dda sei mesi
Io nun ho ppane da dà ar zangue mio;
Ma nun sta ppeggio quer zervo de Ddio
In man de quela razza de paesi?.„

  E cch’edèreno[7] poi sti patimenti?
Nun aveva er zu’ pranzo e la su’ scena,
Servitori, carrozze e appartamenti?

  Ce vorrebbe èsse io[8] ccusì strazziato,
Da fà oggni ggiorno la trippaccia piena,
E la sera trovà ttutto pagato.

5 aprile 1834

  1. Trasportazione.
  2. Fecero.
  3. Mio padre.
  4. Antonio.
  5. Secondo lui.
  6. Non ce n’eravamo afflitti.
  7. Che erano: cosa erano, ecc. Vedi la nota del Sonetto...
  8. Ci vorrei essere io.
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