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Sonetti del 1834 | 277 |
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LA GRATELLA DER CONFESSIONARIO
Un confessore vecchio e ttabbaccone,
Che sse chiamava er padre Semmolella,
Aveva fatto fà la su’ gratella
Da oprì e cchiude siconno l’intenzione.
E cquanno capitava in confessione
’na pinitente ggiuvenotta e bbella,
L’upriva adasciadascio,[1] e intanto quella
Fasceva l’atto suo de contrizzione.
Quer ch’imbrojjassi co’ ste donne er tristo
E ste donne imbrojjassino cór frate,
Pe’ ddì la verità nnun z’è mmai visto.
Se sa ssolo che ddoppo confessate
Annaveno a l’artare a ppijjà Ccristo
Co le labbra e le guance stabbaccate.
11 aprile 1834
- ↑ Adagio-adagio.
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