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Sonetti del 1834 279

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L'IGGNORANZA DE MASTR'ANDREA

  Quanto sete curiale[1] mastr’Andrea!
Ma ppropio ve dich’io cche mme n’avete.[2]
Una scittà[3] che cce commanna[4] un Prete
Pò cconfettà[5] la nazzionaccia ebbrea?

  Nu lo sapete voi de cos’è rrea?
Nu ne sete ar currente, nu ne sete?
Si ccert’antichità nnu le sapete,
Metteteve a sservì ll’abbate Fea.[6]

  Nun ve sovviè dd’un certo tar[7] Carvario,
E dde scert’antri[8] fatti c’aricconteno[9]
Li quinisci misteri der rosario?

  Studiate, mastr’Andrea: fate da omo;
E imparerete che l’Ebbrei mó sconteno
Quello c’aveva d’accadé pp’er pomo.

11 aprile 1834

  1. Curioso: modo di scherzo.
  2. Me ne avete, cioè dello stolido.
  3. Città.
  4. Che ci comanda: dove comanda.
  5. Può blandire.
  6. Presidente delle Antichità di Roma.
  7. Tal.
  8. Cert’altri.
  9. Che raccontano.
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