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330 | Sonetti del 1834 |
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ER FRATE
Che ccos’è un frate? Un frate è un ciarafano[1]
Morto ar Monno, a la carne, a le ricchezze,
Ar commanno, a li spassi, a le grannezze,
E oggnantra spesce[2] de conzorzi’umano.
E un omo de sta sorte ste capezze
De Cardinali lo fanno sovrano,
Padron de tutti, co’ le casse in mano,
E cco ttanti cannoni a le fortezze?!
E avete temp’a ddì vvoi che a l’asscenza[3]
De governà la bbarca de lo Stato
Sc’è lo Spiritossanto che cce penza.
Ché lo Spiritossanto, sor ciufèco,[4]
Da uniscianni[5] a sta parte è ddiventato
Tutt’er ritratto d’un franguello sceco.[6]
26 aprile 1834
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