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Sonetti del 1834 331

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LI REGGNI DER PAPA

  È ttanto vero ch’er Papa è Mmonarca
Fin de Ggerusalemme e cce commanna,
Ch’io co’ st’orecchie ho inteso a Ppropaganna[1]
Che llui sempre sce[2] nomina er Padriarca.

  “Dunque„, disce,[3] “perchè nnun ce lo manna[4]
Come manna li vescovi a la Marca?.„
Perchè cce sò li turchi e nnun cià[5] bbarca
Da fàllo straportà,[6] ssora Susanna.

  Anzi er Papa, sentitesce[7] Don Zisto,
È ccapo urbisi e ttòrbisi,[8] inzin dove
Sò ccapi er Padr’Eterno e Ggesucristo.

  V’abbasta, o vv’abbisoggneno antre[9] prove?
Tristo cului che sserra l’occhi! Tristo
Chi nun capissce mai scinqu’e ttre nove!

26 aprile 1834

  1. Propaganda-fide.
  2. Ci.
  3. Dice: “dicesi, alcuno dirà„, e simili.
  4. Non ce lo manda.
  5. Non ci ha: non ha.
  6. Da farlo trasportare.
  7. Sentiteci.
  8. Urbis et orbis.
  9. Altre.
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