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340 Sonetti del 1834

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L'ORE CANONICHE

  Lo so cche sta[1] canajja bbuggiarona
Va in coro ar matutino, Sora Teta,[2]
E cce[3] va a pprima, a tterza, a ssest’e a nnona,
E ’r doppo-pranzo a vvesper’e a ccompieta.

  Ma vve[4] credete voi che, cquanno sona
Quela campana, ggnisuno[5] s’inquieta
Pe’ sscéggne a ddì[6] l’uffizzio o la corona,
O a mmettese[7] la cotta o la pianeta?

  Oggni frate va in Coro, perchè llui,
(sii vergoggna, o ppulitica, o ppavura)
Nun vò ddì all’antri[8] li penzieri sui.

  Che ssi[9] Ffra Ppio, Fra Mmarco o Ffra Grigorio
Fussi[10] er primo a strillà: Cche sseccatura!,
Currerebbeno[11]tutti ar rifettorio.

15 maggio 1834

  1. Questa.
  2. Signora Teresa.
  3. Ci.
  4. Vi.
  5. Nessuno.
  6. Per scéggne. ecc. Con la prima e chiusa: “per discendere a dire.„
  7. Mettersi.
  8. Non vuol dire agli altri.
  9. Che se.
  10. Fosse.
  11. Correrebbero.
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