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Sonetti del 1834 353

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LO SPUNTO DE CASSA

  “Santo Padre„, disceva er Tesoriere,
“è vvòto[1] er piatto p’er Zagro Colleggio.„
E cqui er Papa annò in bestia, e strillò ppeggio
Che nnun strilla un garzon de caffettiere.

  E sformava[2] a rraggione. Un gabbeggliere[3]
Nun ha dd’avé mmai vòti in ner conteggio,
Tanto ppiù ppe’ cchi ggode er privileggio
Che jje s’abbi[4] da empì ppiatto e bbicchiere.

  Co cquella sarza poi de San Bennardo[5]
C’un cardinale se tiè[6] ssempre addosso,
Voi fà cch’er piatto suo soffri[7] ritardo?

  Va’ a ccercà adesso quer ch’è ggiusto! Ggiusto
Fu impiccato a la Storta;[8] e un Pettorosso
Pò ffà ssantificà ppuro[9] l’ingiusto.

31 maggio 1834

  1. Vedi il Sonetto...
  2. Sformare: sformar cappello: prorompere in collera.
  3. Gabbelliere.
  4. Gli si abbia.
  5. Salsa di S. Bernardo: fame. E dicesi qualunque cibo il più grossolano riuscire squisito, allorchè è condito con la salsa di S. Bernardo.
  6. Si tiene.
  7. Soffra.
  8. Proverbio romano. La Storta è la prima posta de’ cavalli uscendo di Roma per la parte settentrionale d’Italia.
  9. Pure.
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