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Sonetti del 1834 | 357 |
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ER CONFESSORE MIO
La viggijja der nome de Maria,
Viscino a mezzoggiorno, un de li frati
Francescani minori ariformati
Me portò a cconfessamme[1] in zagristia.
Dico er confideor, raschio, e ppoi via via
J’incomincio a sfilà li mi’ peccati:
E er frate co’ li gommiti appoggiati
Stava a ssentì la confessione mia.
Quann’ecco, incirca a la mità[2] de quella,
Den den dèn, den den dèn, for de la porta
Se[3] sente sbatoccà[4] una campanella.
Hai visto er frate? S’arza sù addrittura,
Strillanno: “Un’antra[5] vorta, un’antra vorta,
Perchè adesso ho un affare de premura.„
5 giugno 1834
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