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Sonetti del 1833 | 29 |
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LA BAZZICA.
Se va ggiù?[1] Mmanco-male. Io sciò[2] ggilè.
Hoh, mmiracolo! bbazzica de otto.
Ah, tte sa dduro d’avé arzato un re?
Che! voressi[3] oggni mano er bazzicotto?!
L’antra partita m’hai lassato a ttre,
E ho avuto da pagà mmarc’e ccappotto;
E ppe' uno scarto che vviè bbene a mmé,
C’è bbisogno der lòtono[4] e dder fiotto!?[5]
Vado per uno. Vòi? Asso, cavallo.
Vòi? Dua, quattro... Ma ppropio t’arranchelli[6]
Pe' rripijjà ddu’ carte su lo spallo!
Credi de vince[7] pe' la mano, eh mulo?
Cuella l’aveva puro Cafarelli,[8]
E nnun fu bbono de pulisse er c....
Roma, 24 febbraio 1833.
- ↑ Si scarta?
- ↑ Ci ho: ho.
- ↑ Vorresti.
- ↑ Lamento.
- ↑ Borbottio.
- ↑ Arranchellarsi: far tutti gli sforzi per istar su.
- ↑ Vincere.
- ↑ Espressione comune nel giuoco, dappoiché è tradizione che uno de’ duchi Caffarelli avesse un braccio più corto dell’altro, di maniera che quella mano non gli arrivava a tutti i suoi uffici.
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