< Pagina:Sonetti romaneschi III.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

Sonetti del 1834 387

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi III.djvu{{padleft:397|3|0]]

LA SPERIENZA DER VECCHIO

  Eh ffijji cari, date udienza a Nnonno:
Ne l’età vvostra pare tutto bbello:
Ma ccresscete, cresscete un tantinello,
E ccapirete poi che ccos’è er Monno.

  Vederete oggnisempre ch’er ziconno
Fa la scianchetta[1] ar primo e ’r terzo a cquello.
Vederete un abbisso e un mulinello
De tradimenti che nnun ha mmai fonno.

  Vederete un Governo che ffa editti
E llassa la vertù mmorì dde fame,
Mentre vanno in trïonfo li dilitti.

  E ccome l’oro co’ l’argento e ’r rame
Dati da Ddio pe’ ssollevà ll’affritti,[2]
Serveno invesce a un mercimonio infame.

16 giugno 1834

  1. Dà il gambetto.
  2. Afflitti.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.