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Sonetti del 1834 389

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L'INVITO DER PAPA

  Hanno mille raggione li Cristiani
A nun crédesce[1] ppiù ’na mmaledetta,[2]
Quanno Papi, che ssò Ppapi e Ssovrani,
Danno in cojjonerie[3] ggiù cco l’accetta.[4]

  Du’ rivortósi peruggini cani,[5]
Capasci a ffà mai mai[6] puro[7] l’acquetta,[8]
Eschen’oggi de carcere, e ddimani
Er zor Papa l’avvisa che l’aspetta.

  Uno lo so de scerto che cciaggnede;[9]
E ’r Papa, doppo avello bbenedetto,
Sce se deggnò cche jje bbasciassi[10] er piede.

  Si[11] cquer piede era mio, Checco, te ggiuro,
Je sonavo pe’ ccristo un carc’in petto,[12]
C’uno je ne dav’io e un antro[13] er muro.

16 giugno 1834


  1. Crederci.
  2. Nulla.
  3. Sbagli.
  4. Alla cieca.
  5. Vedi il Sonetto...
  6. A un bisogno.
  7. Pure.
  8. La famosa acquetta-di-Perugia, della quale oggi più non si parla.
  9. Ci andò. Fu il Guardabassi.
  10. Gli baciasse.
  11. Se.
  12. Gli davo un calcio in petto.
  13. Un altro.
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