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Sonetti del 1834 405

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LA POVERA TERRESA

  Ar véde[1] una racchietta[2] accusì bbella
De ventun anno e mmanco[3] bben compito
Piaggne[4] tanto la morte der marito
Che gguasi[5] lla lassò mmezza zitella,

  Io che, nnun fo ppe’ ddì,[6] ssò[7] un’animella[8]
Me sentii tutto quanto intenerito,
E mme messe[9] a studià cquarche ppartito
C’arilegrassi[10] un po’ sta vedovella.

  In poco tempo a ffuria de conforti
Perzuasi la povera Terresa
Che ssò mejjo li vivi de li morti.

  Ecco spiegati li mi’ gran dilitti.
Semo arrivati a un tempo che la Cchiesa
Condanna puro[11] er conzolà ll’affritti![12]

27 giugno 1834

  1. Al vedere.
  2. Giovanetta fresca e ben disposta.
  3. Nemmeno.
  4. Piangere.
  5. Quasi.
  6. Non fo per dire.
  7. Sono.
  8. Di cuor tenero.
  9. Mi misi.
  10. Che rallegrasse.
  11. Pure.
  12. La quarta opera di misericordia spirituale.
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