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Sonetti del 1834 431

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LE RISATE DER PAPA

  Er Papa ride? Male, amico! È sseggno
C’a mmomenti er zu’ popolo ha da piaggne.[1]
Le risatine de sto bbon padreggno
Pe’ nnoi fijjastri[2] sò ssempre compaggne.

  Ste facciacce che pporteno er trireggno
S’assomijjeno tutte a le castaggne:
Bbelle de fora, eppoi, pe’ ddio de leggno,
Muffe de drento e ppiene de magaggne.

  Er Papa ghiggna? Sce sò gguai per aria:
Tanto ppiù cch’er zu’ ride[3] de sti tempi
Nun me pare una cosa nescessaria.

  Fijji mii cari, state bbene attenti.
Sovrani in alegria sò bbrutti esempi.
Chi rride cosa fa? Mmostra li denti.

17 novembre 1834

  1. Piangere.
  2. Il nostro romanesco ha ragione. Noi difatti siam figli di Gesù Cristo e della Chiesa sua sposa, la quale, morto il primo marito, è tornata a tante altre nozze, e non cessa malgrado della sua decrepitezza.
  3. Il suo ridere.
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