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Sonetti del 1834 437

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ER TRIBBUNAL DE ROTA

  Liticà a Rroma io?! Fussi ammattito.
A mmé la Sagra Rota nun me frega.[1]
Me se[2] maggnino puro[3] la bbottega,
Io nun fo ccausa un cazzo:[4] ecco finito.

  Sai quanto stai ppiù mmejjo a bbon partito
Davanti a un tribbunale che tte lega?
Ché ssi ar meno ggiustizzia te se nega,
Te tiengheno[5] un parlà cc’abbi capito.

  Ma in Rota! in primi[6] parleno latino,
Poi ’ggni tanto te stampeno un degreto,
Che un giorno disce pane e un antro[7] vino.

  Quanno infine sei spinto ar priscipizzio,
C’è cquer porco puttano de segreto,
Che nnun zai manco chi tte fa er zervizzio.

19 novembre 1834

  1. Non mi corbella.
  2. Mi si.
  3. Pure.
  4. Questo cazzo ci sta per ripieno.
  5. Ti tengono.
  6. In primis.
  7. Altro.
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