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58 | Sonetti del 1833 |
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LE DONNE BBONE, E LE BBONE DONNE[1]
Donne mie care, avetesce[2] pascenza:
Io ve porto pe’ mmé un amor da cane;[3]
Me ve vorrebbe[4] tutte a la cusscenza;
E avanti a vvoi[5] rinegherebbe[6] er pane.
Ma ppuro,[7] fra mmé e vvoi in confidenza,
Bbe’ cche[8] vve maggnerebbe[9] sane sane,
Sii detto co’ la bbona e cculiscenza,[10]
Sete in grazzia de ddio troppe[11] puttane.
Lassamo da una parte la Madonna,
Ch’è un zanto che nun è dda nominasse,[12]
E annàtemene a ttrova[13] la siconna.[14]
De le bbone, fra ll’arte e ffra le bbasse,
Ammalappena su sta terra tonna
Ce ne sò ccento secche e ccento grasse.
Roma, 16 maggio 1833
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