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Sonetti del 1835 119

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LA VEDOVA AFFRITTA

  Nun me ne so ddà ppasce,[1] ah ppropio nò.
Quer giorno, Andrea, che l’incontrassi[2] tu,
Tornò a ccasa la sera, se spojjò,[3]
Aggnéde[4] a lletto, e nun z’è arzato ppiù.

  L’unico mi’ conforto è cche spirò
La matina der Core de Ggesù.
Pe’ mmé è stata una perdita però
Che ffo ppropio miracoli a stà ssù.

  Un omo ch’era un Cèsere! Vedé
Morì un campione[5] che a rraggion d’età
Cquasi poteva chiude[6] l’occhi a mmé!

  Bbasta, Iddio m’ha vvorzuta[7] visità.
Lui se l’è ppreso, e ssaperà pperchè.
Sia fatta la su’ santa volontà.

28 gennaio 1835

  1. Dar pace.
  2. L’incontrasti.
  3. Si spogliò.
  4. Andò.
  5. Nome che si dà agli uomini vegeti.
  6. Chiudere.
  7. Voluta.
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