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152 Sonetti del 1835

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ER PAPA FRATE

  Er Papa tra li frati sce s’ingrassa,
Nò pperchè ss’aricordi er temp’antico:
Cor mutà de vardrappa,[1] Federico,
Se[2] muta er core, e l’amiscizzia passa.

  Nun dico ggià cche ne farìa[3] man bassa,
Si ddassi[4] retta ar genio suo, ma ddico
Che llui l’imbecca e jje se mostra amico,
Perc’hanno in mano er fil de la matassa.

  Lui li ninna, li coccola[5] e li cova
E cce va a nnozze in ner leccajje er pelo,
Perchè er tenelli da la sua je ggiova.

  È ssempre bbene tené acceso er zelo
Co cquarche smorfia e bbonagrazzia nova
Ne le bbocche che spiegheno er Vangelo.

2 aprile 1835

  1. Gualdrappa.
  2. Si.
  3. Farebbe.
  4. Se dasse.
  5. Coccolare: far moine.
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