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180 | Sonetti del 1835 |
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LA SANTA PASQUA
Ecchesce[1] a Ppasqua. Ggià lo vedi, Nino:
La tavola è infiorata sana sana
D’erba-santa-maria, menta romana,
Sarvia, perza, vïole e ttrosmarino.
Ggià ssò ppronti dall’antra sittimana
Diesci fiaschetti[2] e un bon baril de vino.
Ggià ppe’ ggrazzia de Ddio fuma er cammino
Pe’ ccelebbrà sta festa a la cristiana.
Cristo è risusscitato: alegramente!
In sta ggiornata nun z’abbadi a spesa
E nun ze penzi a gguai un accidente.[3]
Brodetto,[4] ova, salame, zuppa ingresa,
Carciofoli, granelli e ’r rimanente,
Tutto a la grolia de la Santa Cchiesa.
19 aprile 1835
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