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Sonetti del 1835 211

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LO SPOJJO

  Nun sta bbene, fijjoli, a ffà bbaccano
Perchè er pubbrico orario[1] sce li scoccia[2]
Acciò li preti vadino in bisboccia[3]
Sur bon esempio che jje dà er Zovrano.

  Un omo galantomo, un bon cristiano,
S’ha da fà ssucchià er zangue a ggoccia a ggoccia,
Ha da fasse aridusce[4] la saccoccia
Lìsscia come la pianta della mano.

  Chi pporta in collo er peso de la stola,
È ggiusto ch’er bordello e la cuscina[5]
Li compenzi ner pinco[6] e nne la gola.

  Lo spojjà ddunque è de lègge divina.
Dommine ripulisti è una parola
Che la canteno a Mmessa oggni matina.

25 maggio 1835

  1. Corruzione di erario.
  2. Cioè i... Vedi il Son...
  3. Andare in bisboccia, vale: “divertirsi, crapulare.„
  4. Ha da farsi ridurre.
  5. Cucina, con la sillaba ci strisciata.
  6. Vedine il significato nel Son...
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