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Sonetti del 1835 305

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LA SERVA E LA CRIENTE

  “Chi è cche bbussa?„ Sò io, sora Lonòra.
C’è er zor Abbate Pela?„ “Nò, mma entrate,
Ch’è ccapasce[1] che ttorni, chè l’istate
Lui pe’ ssolito viè ssempr’a bbon’ora.„

  “Dunque l’aspetto cqui, pperchè llì ffora
C’è una solìna da morì abbrusciate.„
“E pperchè lo volévio[2] er zor abbate?„
“Pe cquela lite che cce venne[3] allora.„

  “Che! avete aùta un’antra scitazzione?„
“Sì, ppe’ ddisgrazzia mia; e ddon Giuanni
Disce ch’è ppe’ lo sfratto e la piggione.„

  “E vvoi ve ne pijjate tant’affanni?
Lassate, fà, lassate fà er padrone
E nun annate[4] via manco in cent’anni.„

19 settembre 1835

  1. È probabile.
  2. Volevate.
  3. Ci venni.
  4. Non andate.
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