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Sonetti del 1835 389

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LE FUNZIONE DE PALAZZO

  Si[1] er Papa fussi[2] un pescator de rete
E pportassi[3] da sé la naviscella,
Se poterìa[4] sperà ssù a la Cappella
Quarche ppostuccio pe’ cchi ha ffame e ssete.

  Ma, ffratèr caro, er zanto Padre è un prete,
E ttiè ar culo una scerta caccarella,[5]
Che ppe’ noantri[6] ggente poverella
Le su’ funzione sò ttutte segrete.

  Tu accostete[7] a uno sguizzero[8] papale,
E tte dà in petto un carcio de libbarda,[9]
Che tte fa ttommolà ggiù ppe’ le scale.

  La carità ccristiana è una bbusciarda.[10]
Cqua cchi ha, è; e cchi nun ha, Ppasquale,
Ar monno d’oggidì mmanco se[11] guarda.

25 dicembre 1835

  1. Se.
  2. Fosse.
  3. Portasse.
  4. Si potrebbe.
  5. Una certa caccarella, cacca: orgoglio.
  6. Noi altri.
  7. Accostati.
  8. Svizzero.
  9. Alabarda.
  10. Bugiarda.
  11. Si.
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