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Sonetti del 1836 407

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L'EDITTO SU LE FESTE

2.

  Ecco: a ppunta de ggiorno, sor Mattia,
Ve piantate a la bbéttola: sce[1] state
Fin che sse[2] chiude a ssedisci sonate;
E a ssedisci ve s’opre l’osteria.

  So'[3] a vventi in punto l’osterie serrate?[4]
E a vvent’ora sc’è ggià la trattoria.
Ariusscite de cqui a la vemmaria?[5]
E ggià cquel’antre dua so'[6] spalancate.

  E mmica lo dich’io: parla l’editto.
Leggetelo, e vvedete, avenno[7] testa
Si[8] cc’è rraggione de stà[9] ttanto affritto.[10]

  Inzomma cqua la concrusione è cquesta,
Che in parole latine sce sta scritto:
Vennero l’osti a ccojjonà la festa.[11]


27 febbraio 1836

  1. Ci.
  2. Si.
  3. Sono.
  4. L’orario indicato in questi versi è riferito al punto del mezzodì italiano, che intorno alla data della pubblicazione dell’editto (18 febbraio) cadeva sulle ore 18. Quindi le 16 ore e le 20 ore, vogliono rappresentare le 10 antimeridiane e le 2 antimeridiane, espresse nell’editto per due ore avanti il mezzodì per due ore dopo, onde dare una norma fissa ad un popolo ignaro dell’orologio astronomico. Quindi per gli altri tempi dell’anno si dovrà qui sostituire un altro computo d’ore romane colla stessa scala di relazione al mezzodì.
  5. All’ave-maria.
  6. Quelle altre due sono.
  7. Avendo.
  8. Se.
  9. Di stare.
  10. Afflitto. [Infatti l’editto, nella parte intitolata: Quello che si permette, e si tollera nelle feste, contiene tra le altre queste prescrizioni: "I Trattori presi nello stretto senso non potranno aprire il loro negozio prima del mezzo giorno, ma sono abilitati quindi a tenerlo aperto per il rimanente della giornata, e ciò in riguardo a quella classe di persone da cui le vere Trattorie sono frequentate, in ispecie agli Esteri, dei quali abbonda sempre questa vasta Dominante, e che sono usi a pranzare nelle diverse ore pomeridiane, anche inoltrate. — Gli Osti cucinanti poi, benchè abbiano la patente come i Trattori, ma in effetto tali realmente non sono, potranno aprire le Osterie due ore prima del mezzo e chiuderle due ore dopo, senza che possano per il rimanente del giorno festivo riaprirle prima delle ore 24. I Bettolieri potranno restare aperti fino alle due avanti il mezzo giorno, per riaprire poi alle ore 24 fino alle due della sera.,, Il Belli dunque, nel suo curioso computo, non ha alterato d’un ette le prescrizioni del Cardinal Vicario; sul quale, per gustar meglio questo e il precedente e il seguente sonetto, sarà bene veder l’altro: Er Vicario novo, 3 apr. 35.]
  11. Fra le citazioni bibliche del nostro editto si legge questa dei Treni di Geremia, I, c. 7: Venerunt hostes ejus, et deriserunt Sabbatha ejus. [V. la nota 1 del sonetto precedente.]
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