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Sonetti del 1836 413

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ER FATTO DE LA CON V'ENTRI[1]

  Oh cquesto nò, nnun dirò mai che Rrocco
Sii omo da fà onore ar zu’ paese,
Né un zanto da incenzallo pe’ le cchiese:
Rocco è un birbo, e sti tasti io nu li tocco.

  Le mi’ parole nu l’avete intese.
Io discevo accusì cche ssenza un stocco
O antr’arma un omo nun è ttanto ssciocco
D’annà a ffà er ladro a una mileda ingrese.

  Tutta poi sta sparata s’è aridotta
A entrà ddrento a lo scuro, e sto gran male
A cquattro sgraffi e una camiscia rotta!

  Eh vvia, queste sò ccause der cazzo:[2]
Cose da pènne[3] avanti ar tribbunale
D’un scopator segreto de Palazzo.

13 marzo 1836

<!-1 2 Da nulla. 3 Da pendere. -->

  1. Si vuole che Lady Conventry impiegasse Rocco, suo facchino di credenza, in altre più umane fatiche. Accaduta fra loro in una notte di febbraio 1836, una certa scena di percosse, nella quale Milady perdé due denti posticci, fu Rocco accusato di tentato assassinio. La verità al suo luogo.
  2. Da nulla.
  3. Da pendere.
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