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Sonetti del 1836 | 417 |
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L'AFFARE SPIEGATO
Finarmente ho ssaputo com’è ito
Er fatto che vvoi sempre ariccontate
De quer tale ch’entrò ttutto ferito
A Ssan Francesco, e nun ze[1] mosse un frate.
Furno[2] diesci e nnò ssette cortellate,
E in tutte quante sce capeva un dito;
E io co’ st’occhi mii l’ho arincontrate[3]
Su la schina e li petti der vistito.
E è vvero che cchiedeva confessione
Strillanno ajjuto ajjuto chè mme moro;
Ma er convento a nun curre ebbe raggione.
Sissiggnora,[4] per dio, n’ebbe d’avanzo;
Perchè è ccaluggna[5] che stassino[6] in coro:
Queli servi de Ddio staveno a ppranzo.
16 marzo 1836
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