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Sonetti del 1836 435

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LE DONNE A MMESSA

  “Sposa,[1] è bbona la messa?„ “È bbona, è bbona.„
“Bbe’, mmettémose[2] cqua, ssora Terresa....„
“No, Ttota[3] io vado via, che ggià ll’ho intesa.„
“Bbe’ llassateme[4] dunque la corona.„

  “Sposa, fàteme sito.„ “Io me sò[5] ppresa
Sto cantoncello pe’ la mi perzona.„
“Dico fateve in là, ssora minchiona:
Che! ssete[6] la padrona de la cchiesa?.„

  “E in che ddanno[7] ste spinte?„ “Io vojjo er loco
Pe’ ssentì mmessa.„ “Annàtevelo a ttrova.„[8]
“Presto, o mmommó vve fo vvedé un ber[9] gioco.„

  “Oh gguardate che bbell’impertinenza!
Se[10] sta in casa de Ddio e manco ggiova.
Tutti vonno campà dde propotenza.„

30 marzo 1836

  1. Il nome generico che si dà a qualunque donna incognita è quello di sposa. Questo vocabolo pronunciasi colla o stretta.
  2. Mettiamoci.
  3. Antonia.
  4. Lasciatemi.
  5. Mi sono.
  6. Siete.
  7. Che voglion dire.
  8. Andatevelo a trovare.
  9. Un bel.
  10. Si.
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