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50 Sonetti del 1834

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ER GATTO GIRANNOLONE

  Nina, che vvorà ddì[1] cche stammatina
È or[2] de pranzo e nnun ze[3] vede er gatto?
E io minchiona j’ho ammannito un piatto
Pien de sgarze[4] e de schiuma de gallina!

  Ce sarìa[5] caso che sse[6] fussi fatto
Serrà in zuffitta?[7] Vòi provacce,[8] Nina?
Ggià, la porta sce[9] sta ttanta viscina!
Se sentirìa[10] strillà: mmica è ppoi matto.

  ’Gni vorta che sta bbestia nun ze trova
Me riviè a mmente povero Ghitano[11]
C’aveva sempre quarche bbòtta nova.

  Un giorno Rosscio[12] nun tornava; e llui
Sai cosa disse? “Starà ar Vaticano
A cconzurtà cco li compaggni sui.„

24 dicembre 1834

  1. Che vorrà dire?
  2. È ora: apocope in uso.
  3. Si.
  4. Lische.
  5. Ci sarebbe.
  6. Si.
  7. Soffitta.
  8. Vuoi provarci.
  9. Ci.
  10. Si sentirebbe.
  11. Gaetano.
  12. Rosso: nome ordinario che si dà a gatti di quel pelame.
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