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54 Sonetti del 1834

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ER FERRARO

  Pe’ mmantené mmi’ mojje, du’ sorelle,
E cquattro fijji io so cc’a sta fuscina[1]
Comincio co’ le stelle la matina
E ffinisco la sera co’ le stelle.

  E cquanno ho mmesso a rrisico la pelle
E nnun m’arreggo ppiù ssopr’a la schina,[2]
Cos’ho abbuscato?[3] Ar zommo una trentina
De bbajocchi da empicce[4] le bbudelle.

  Eccolo er mi’ discorzo, sor Vincenzo:
Quer chi ttanto e cchi ggnente è ’na commedia
Che mm’addanno oggni vorta che cce penzo.

  Come! io dico, tu ssudi er zangue tuo,
E ttratanto un Zovrano s’una ssedia
Co ddu’ schizzi de penna è ttutto suo!

26 dicembre 1834

  1. Fucina.
  2. Schiena.
  3. Guadagnato.
  4. Da empirci.
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