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Sonetti del 1835 89

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LI VECCHI

  Ecco cosa vò ddì[1] ll’èssese[2] avvezzi
A ddisprezzà l’età: sse[3] va sse[4] svìcola
E vviè la vorta poi che sse[5] pericola
E sse[6] sconteno tutti li disprezzi.

  Pe’ nnun volé er bastone oggi er zor Ghezzi
Propio a le colonnette de Pubbricola,[7]
È ccascato e ss’è rrotta una gravicola[8]
E la nosce der collo in cento pezzi.

  La coccia[9] de li vecchi è una gran coccia.
Vònno fà a mmodo lòro: e Iddio ne guardi
Conzijjalli![10] ve pijjeno in zaccoccia.[11]

  Sospettosi, lunatichi, testardi,
Pieni de fernesie[12] ne la capoccia,[13]
E spinosi, per dio, ppiù de li cardi.

17 gennaio 1835

  1. Vuol dire.
  2. L’essersi.
  3. Si.
  4. Si.
  5. Si.
  6. Si.
  7. Del Palazzo Publicola.
  8. Clavicola.
  9. Caparbietà.
  10. Consigliarti.
  11. Vi pigliano in uggia.
  12. Frenesie.
  13. Testa.
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