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Sonetti del 1837 91

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L'AMICHE D'UNA VORTA

  Quant’è cche nun ce sémo ppiù vvedute?
Sicùro che ssarà cquarc’anno e anno!
Le cose de sto monno, eh? ccome vanno!
Ciaritrovamo[1] tutt’e ddua canute.

  C’alegrione c’avemo godute!
Ma! ll’anni, fijja, passeno volanno.
Io? nun c’è mmale, nò. Chi? Ffiordinanno?[2]
Sì, ppe’ ggrazzia de Ddio, venne[3] salute.

  Nanna? s’è ffatta monica; e la storta
Ha ppijjato marito. Chi? la madre?
Nu lo sapévio?[4] poverella! è mmorta.

  Nòo, nnun ciàbbita[5] ppiù Ttitta[6] cqui accosto:
È ito in Borgo. Dite: e vvostro padre?
Campa?! Oh gguardate si[7] cche vvecchio tosto!

12 marzo 1837

  1. Ci ritroviamo.
  2. Ferdinando.
  3. Vende.
  4. Non lo sapevate?
  5. Non ci abita.
  6. Giambattista.
  7. Se.
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