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104 | Sonetti del 1837 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi V.djvu{{padleft:114|3|0]]Vicario ecc., 3 apr. 35, e L’editto ecc., 26 febbrFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte. 36]. Appoggiansi esse a un bel passo del Deuteronomio (cap. XXVIII), cioè: "Eo quod non servieris Domino Deo tuo in gaudio cordisque laetitia propter rerum omnium abundantiam, servies inimico tuo quem immittet tibi Dominus, in fame, et siti, et nuditate, et omni penuria: et ponet iugum terreum super cervicem tuam, donec te conterat."Sono da vedersi in tutto il codice del Deuteronomio molte altre eleganti formule di maledizione. 5 [In quanto alla fame.] 6 Cioè: "questo proposito poteva tralasciarlo." 7 Si può vedere. 8 Infatti la causa della carestia consisteva tutta nelle stemperate piogge della stagione.
LE COMMEDIOLE.
Quello der Portogallo, che sse disce[1]
Re, sta a Rroma a ccredenza,[2] e cciarza[3] trono.[4]
Quello de Francia pubbrica er perdono
Eppoi strilla: “Ah mmundiù![5] mmó ssò ffilisce.„[6]
Quel’antro de li Greghi, ch’è er più bbono,
Se farebbe arrostì ssu la scinisce[7]
P’er zu’ popolo; e intanto nun disdisce
Le truppe che Ppapà jje mannò in dono.[8]
Lo Spaggnolo dilibbera la Spaggna
A ccannonate;[9] e Ssuarfa romano[10]
Piaggne er fraggello de la fame e mmaggna.[11]
Misùreli accusì ’na quarta rasa[12]
E una corma,[13] per dio!, sò[14] ssempre un grano;
E ffanno tutti er teatrino in casa.
25 maggio 1837
- ↑ Si dice.
- ↑ -[A spese nostre. V. la nota 7 del primo de' due sonetti precedenti.]
- ↑ Ci alza.
- ↑ Don Michele I di Braganza e Alcantara alzò trono pel baciamano del San Michele 1836. Fu a porte chiuse, ammessi i soli di lui confidenti, presi fra i più screditati cittadini di Roma e innalzati al grado di ciambellani e grandi dignitari di corte.
- ↑ [Mon Dieu]
- ↑ Il re Luigi Filippo di Borbone, proclamata per necessità la generale amnistia politica (sotto alcune riserve fondamentali), abbracciò il suo ministro guarda-sigilli esclamando scenicamente: “Enfin je suis heureux!.„
- ↑ Cinìce: carbone trito o carbone di ramuscelli. [Corrisponde, dunque, alle voci toscane: polveraccio, tritume del carbone; brace, carbone di legna minute. Ma s'usa altresi (benchè il Belli qui non lo dica, e più innanzi, nella nota 5 della pag. 139, paia negarlo) nel senso del toscano cinigia, cioè di "cenere calda, dove sia ancora qualche favilla di fuoco.,]
- ↑ Otone di Baviera, re dell’Ellade, ha pel riposo de’ suoi amatissimi sudditi prorogato clementemente di altri quattro anni il soggiorno de’ reggimenti bavari sul territorio greco.
- ↑ Don Carlos di Borbone massacra i diletti figli del suo cuore, onde liberarli dalla oppressione del regime costituzionale sotto le di lui dolci cognata e nipote, Cristina e Isabella.
- ↑ Sualfa: nome d’ironica intelligenza, [col quale per disprezzo si designa qualunque autorità aborrita, e può quindi significare: "Sua Maestà, Sua Altezza, Sua Eccellenza, ecc."Qui significa: "Sua Santità.,, E forse il vocabolo è composto di sua e alfa].
- ↑ Si allude alla carestia prodotta dalle convulsioni atmosferiche di questo anno e del precedente. La Santità di Gregorio XVI non fa che gemerne pei tipi della R. C. A.
- ↑ [La quarta era una misura di capacità, che conteneva la quarta parte d'un sacco., E si diceva rasa, quando, empita di grano o d'altro, le si toglieva il colmo con la rasiera.]
- ↑ Colma. ["Misurali, insomma, in qualunque modo.,]
- ↑ Sono.