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Sonetti del 1837 111

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ER RIMEDIO PE’ LO STATO

  Nun zerve, caro lei, che cce s’infochi.
Piano: lei senti la raggione, senti.[1]
A mmé mme pare che in sta tor-de-vènti
Se vojji[2] la miseria e cce se ggiochi.

  Come! hanno a Rroma e in centomila lochi
Tanti servi de Ddio pe’ li conventi,
Tutti capasci de fà un diesci o vventi
Miracoloni ar giorno, a ddìnne[3] pochi...

  E pperchè nun je fanno un ber rapporto
De li bbisoggni presenti e ffuturi?
Perchè inzomma er discorzo è ccorto corto:

  Uno c’ha li miracoli sicuri,
Tanto j’è d’aridà la vita a un morto
Quanto creà un mijjon de pezziduri.

30 maggio 1837

  1. Senta.
  2. Si voglia.
  3. Dirne.
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