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138 Sonetti del 1838

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LE LODE DE LA SORA NANNA

  Chi tt’ha llodato? Chi?! La sora Nanna?!
Zzitto, pe’ ccarità! Ddio te ne scampi.
Fijjo, le lode sue sò ccom’e llampi
C’appresso je viè er tono che tte scanna.

  Si tte[1] loda un po’ ppiù, cquella te manna[2]
In galerra e cce stai sino che ccampi.
Pòi fà cconto c’un giudisce te stampi
La quarella,[3] er proscesso e la condanna.

  Un povero cristiano bbattezzato
Pò èsse[4] un galantomo quanto vòi:[5]
Lei lo loda, e l’amico è ccuscinato.[6]

  Si[7] ppe’ ssorte, a l’incontro, quela rapa
Te bbattezza pe’ lladro, ôh allora poi
Sta’ alegro, fijjo mio: diventi Papa.

24 gennaio 1838

  1. Se ti.
  2. Ti manda.
  3. Quercia.
  4. Può essere.
  5. Vuoi.
  6. Perduto, rovinato.
  7. Se.
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