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Sonetti del 1838 153

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LI PENZIERI DELL'OMO

  Er chirichetto, appena attunzurato[1]
Penza a ordinasse[2] prete, si[3] ha ccervello:
Er prete penza a ddiventà pprelato;
E ’r prelato, se sa,[4] ppenza ar cappello.

  Er cardinale, si ttu vvòi sapello,[5]
Penza ’ggnisempre d’arivà ar papato;
E ddar zu’ canto er Papa, poverello!,
Penza a ggòde la pacchia[6] c’ha ttrovato.

  Su l’esempio de quelle perzoncine
’ggni[7] dottore, o impiegato, o mmilitare
Penza a le su’ mesate e a le propine.[8]

  Chi ppianta l’àrbero, penza a li frutti.[9]
Cqua inzomma, pe rristriggneve[10] l’affare,
Oggnuno penza a ssé, Ddio penza a ttutti.

2 settembre 1838

  1. Tonsurato.
  2. Ordinarsi.
  3. Se.
  4. Si sa.
  5. Se tu vuoi saperlo.
  6. Il buon vivere.
  7. Ogni.
  8. [Variante popolare: Su l'esempio de st' ottime perzone, 'Ggni giudisce, o impiegato, o militare Penza a le su' mesate e a la penzione.]
  9. [È un proverbio; e piuttosto che alterarlo, l'autore ha proferito di farne un brutto verso.]
  10. Per ristringervi.
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