< Pagina:Sonetti romaneschi V.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

Sonetti del 1836 7

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi V.djvu{{padleft:17|3|0]]

LA BBENEDIZZIONE DER ZÀBBITO SANTO[1]

  È vvenuto, è vvenuto er zor Curato
A bbenedì la casa; e de raggione
Me s’è ppreso er papetto[2] che jj’ho ddato,
Come fussi[3] un acconto de piggione.

  Nun zo,[4] ppare che un prete conzagrato
A cquer papetto o ppavolo o ttestone[5]
Avessi[6] da strillà: “Llei s’è sbajjato:
Noi nun vennémo[7] le bbenedizzione.„[8]

  La cosa annerìa bbene, si[9] nnoi fossimo
L’acquasantàri; ma li preti, Aggnesa,
Nun zò ccapasci a ffà un inzurto ar prossimo.

  Pe’ cquello che sso io, nun c’è mmemoria
De ste risposte agre; e ppe’ la Cchiesa
Tutti li sarmi[10] finischeno in groria.

2 aprile 1836

  1. Del Sabato Santo.
  2. Due paoli.
  3. Fosse.
  4. Non so.
  5. Tre paoli.
  6. Avesse.
  7. Non vendiamo.
  8. Le benedizioni.
  9. Andrebbe bene, se.
  10. Salmi.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.