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10 | Sonetti del 1836 |
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ER PRETE.
Ar momento c’un omo se[1] fa pprete
Sto prete è un omo ggià ssantificato;
E cquantunque peccassi,[2] er zu’ peccato
Vola via com’un grillo da una rete.
Er dì ssanto a cchi pporta le pianete
È ccome er carcerà cchi è ccarcerato,
Come scummunicà un scummunicato,
Com’er dì[3] a cquattro ladri: “In quanti séte?.„[4]
Certe cose la ggente ricamata
Nu' le capissce, e ffra nnoàntri soli
Se pò ttrovà la verità sfacciata.[5]
Sortanto da noàntri stracciaroli
Se sa cchi è un prete. La crasse allevata[6]
Pijja sempre li scesci pe ffascioli.[7]
3 aprile 1836
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