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12 Sonetti del 1836

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ER MALE COMPENZATO DAR BENE

  Eppoi nun ho da dì cquanto sei fessa![1]
Tu ffìdete[2] de mé, cche de raggione
Sopr’a la nostra santa riliggione
Ne saperà ppiù un prete c’un’ostessa.

  E ddon Narciso jerassera stessa
M’ha ddetto in cammerino der Farcone[3]
Che cqualunque peccato ha rrimissione
Pe’ li meriti soli d’una messa.

  Pe’ una messa se smove[4] er paradiso;
E un angelo pò mmette[5] mille diavoli
Com’e rrigajje[6] in un timbàl de riso.

  Dunque coraggio; eppoi co’ ppochi pavoli
Famo[7] cantà una messa a ddon Narciso,
E ssarvàmo[8] la capra co’ li cavoli.

3 aprile 1836

  1. Testarda.
  2. Fidati.
  3. L’osteria del Falcone.
  4. Si muove, si commuove.
  5. Può mettere.
  6. Regaglia: viscere di polli in guazzetto.
  7. Facciamo.
  8. Salviamo.
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