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218 Sonetti del 1844

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ER PAPA A SSAN PIETRO

    Me sce so’ ttrovo io puro:[1] anzi in ner vede

Quer bon zervo de Ddio ccusì ariccòrto,[2] Che ppareva un cadavero de morto, Ammazzato pe’ ccausa de la fede;

    Fesce[3] a la mojje de Matteo lo storto,

Che stava ar pizzo[4] d’un pilastro a ssede, Dico: “Nun pare llì, ssora Presede, Cristo che facci l’orazzion’all’orto?.„

    Ste parole l’intese un berzitello,[5]

Che gguardava ’ggni cosa, appiccicato Co la panza a li ferri der cancello.[6]

    Disce: “Fijjolo, ve sete sbajjato.

Voi chiacchierate de passione, e cquello S’inzoggna le ricchezze de lo Stato.„ </poem>

5 dicembre 1844

  1. Mi ci son trovato io pure.]
  2. [Raccolto.]
  3. [Feci: dissi.]
  4. [All’angolo.]
  5. [Bel zitello: bellimbusto.]
  6. [Che chiude la Cappella del Sacramento, nella quale il Papa può scendere direttamente dal Palazzo Vaticano.]
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