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236 Sonetti del 1844

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi V.djvu{{padleft:246|3|0]]a Roma almeno, non si vedono più.]      5 Andata.      6 [Di cantilena, di nenia.]      7 [Cioè il 25 novembre, giorno in cui i piferari cominciavano a comparire. Cfr. il sonetto: Li ventiscinque ecc., 18 nov. 81.]

ER CONTO DE LA LOCANNA

  Dunque se paga o nnò, ssora Vincenza?
Sete dura de reni eh sora sposa?
Pare che vvoi ve la pijjate ariosa,
E a mmé mme se sbottona la pascenza.

  Ve lo dich’io si ccome va la cosa.
Voi sete avvezza de campà a ccredenza:
Sete avvezza a mmaggnà ppe’ ppropotenza,
E ar pagà ffate poi la stommicosa.

  Inzomma, io v’ho alloggiata mezzo mese
Co cquer drittone de vostro marito,
E vv’ho ffatte de ppiù ttutte le spese.

  Voi fate la scordata, lui lo ssciocco.
Tratanto er mezzo mese è ggià ffinito,
E nun ze vede l’arma d’un baiocco.

26 dicembre 1844

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