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Sonetti del 1846 313

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LA MEDISCINA PIOMMÀTICA[1]

1.

  E cche ne so cche ddiavolo s’impiccia
Sto sor ddottor piommatico der c....,
Che, stassi a mmé de commannà a Ppalazzo,[2]
Ne vorebbe[3] faFonte/commento: Sonetti romaneschi/Correzioni e Aggiunte ccarne de sarciccia!

  Co’ un granello de porvere rossiccia
Disce che, senza dajje antro strapazzo,
Er naso de quer povero regazzo,
Sibbè cche nun c’è ppiù, ppresto arisciccia![4]

  Disce: “Si[5] mette in d’un bucale pieno....„
Dico: “E de sto granello, sor dottore,
Nun ze pò allora fanne con-di-meno?.„[6]

  Disce: “Voi zzitto, e ffate ir zervitore.„
Va a ffinì c’a sto medico je meno;[7]
E ssi jje meno io, meno de core.

5 aprile 1846

  1. Omiopatica.
  2. [Detto così assolutamente, s'intende quello del Papa.]
  3. Vorrei.
  4. Ariciccia, riciccia: rigermoglia.
  5. ’[Al solito, qui dice si invece di se, e sotto ir invece di er, per affettare il parlar civile del dottore.]
  6. Farne a meno.
  7. Gli meno: lo batto.
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