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Sonetti del 1836 29

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MASTRO GRESPINO

2.

  Larghi sti bbordacchè?![1] Llavoro a ttanti,
E oggnuno li vò ggranni ppiù de quelli.
Quanno lei commannava du’ bbudelli,
Sor Conte mio, poteva dillo avanti.

  Questi ar meno je vanno com’e gguanti,
Senza che cce se[2] sforzi e ss’appuntelli:
Nun c’è ar meno bbisoggno de mettelli
A ffuria de sapone e de tiranti.

  Nu la sente che ppasta de gammale?
La prim’acqua che vviè, cquesto aritira;
E ssi strozza,[3] o nun j’entra o jje fa mmale.

  Carzi commido,[4] carzi: er tropp’è ttroppo.
Eppoi pe ffà er piedino, se sospira
Co li calli e ssoprossi, e sse[5] va zzoppo.

30 novembre 1836


  1. Brodequins: borzacchini.
  2. Ci si.
  3. Dal verbo strozzare. Qui significa però “stringere eccessivamente, mercé una strozzatura in qualche punto dello stivale.„
  4. Calzi comodo.
  5. Si.
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