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76 | Sonetti del 1837 |
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ER PADRONE BBON'ANIMA
È ito in paradiso. Morze[1] jjeri,
Povero galantomo, in d’un assarto
D’àsima[2] a ttredisciora[3] men’un quarto
Quann’io stavo ssciacquanno li bbicchieri.
Tutto pe’ ccausa de st’infame apparto
De li letti da dà[4] a li granattieri.
Eh, sposa[5] mia, sò[6] stati li penzieri,
Che ffanno peggio de mazzola e squarto.
Nun c’è rrimedio,[7] lui, fin dar momento
Che pprincipiò a rrimette[8] de saccoccia
Parze[9] un pezzo de lardo a ffoco lento.
S’era arrivato a strugge[10] a ggoccia a ggoccia
Che in ne li panni sce bballava drento
Come una nosce[11] secca in ne la coccia.[12]
4 marzo 1837
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