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Sonetti del 1831 133

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Sonetti romaneschi VI.djvu{{padleft:143|3|0]][1]

  1. avere il resto delle busse.]

Frase adoperata comunemente in senso di “toccare il resto dei colpi.„ Carlino, moneta di baiocchi 7 e mezzo.


LA VITA DE LE DONNE.

 
  La donna appena arriva ar rifriggerio
De godé li bbimestri o er bonifiscio,
Incomincia a ccapì che ccos’è ciscio[1]
4E pprincipia a ppeccà dde disiderio.

  Po’ appena è bbona de sonà er zarterio
E dde fà ar maschio cuarche bbon uffiscio,
Incomincia a rrubbà la carne ar miscio[2]
8E pprincipia a ppeccà de cazzimperio.[3]
 
  Ma cquanno che ppe’ vvia’ der zona-sona[4]
Diventa un orto che ggnisuno stabbia,
11E ffa ttele de ragno a la fic...,
 
  Cedenno er ciscio[1] nun tornà ppiù in gabbia,
Se dà pe’ ccorpo morto a la corona,
14Sin che in grazzia de ddio crepa de rabbia.

Roma, 10 febbraio 1832.


  1. 1 2 Uccello, in due significati.
  2. Gatto.
  3. [Propriamente, vale: “pinzimonio.„]
  4. Suona-suona o soa-sona. La prima s si cambia in z, pronunciata dopo la consonante che la precede.
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