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142 Sonetti del 1832

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UN BON AVVISO.

  Che cchi ha ddu’ spalle come un zoccolante
Se fr...assi magara un monistero,
Nun c’è da repricà nemmanco un zero,
4E cchi disce er contrario è un ignorante.

  Ma cche un stuppino sii tanto arugante,[1]
Un reduscelli,[2] un sbusciafratte[3] vero,
Senza un’oncia de fedigo[4] sincero,
8J’affetterebbe[5] er collo cór trinciante.[6]

  Cueste cquà nun zo’ mmiffe[7] ch’io t’appoggio:
Tu sseguita sta strada, e a la bbon’ora
11Si ppadron Pepe[8] nun te dà l’alloggio.

  Co’ cquella scera-vergine[9] ch’accora
Tu intìgnete a ssonà ssin che l’orlòggio
14Batti er tocco pe’ tté dell’urtim’ora.

Terni, 9 novembre 1832.



  1. Arrogante.
  2. Re-d’uccelli: piccolissimo uccellino.
  3. Sbucafratte: lo stesso.
  4. Fegato.
  5. Gli affetterei.
  6. Specie di coltello romano.
  7. Menzogne.
  8. Cognome d’un beccamorti, in Roma notissimo. [Variante non cancellata: Si er beccamorto.]
  9. Cera-vergine (la c strisciata).
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