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204 Sonetti del 1833

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LI PRETI MASCHI.

  Tante bardorie[1] e ttanti priscipizzi
Pe’ vvia ch’oggni du’ preti un paro fó...!
Tutti li mappalà,[2] ttutte le bbòtte
4A sti poveri còfeni[3] a ttre ppizzi:[4]

  Cuann’è un vizzio er fr..à, bbrutte marmotte,
Dateme un omo che nnun abbi vizzi:
Diteme cuale c.... nun z’addrizzi,
8Fra ttanto pipinaro[5] de miggnotte.

  Doppo che Iddio lo sa cquanto fatica,
Ha dda invidiasse[6] ar prete poverello,
11Cuer boccon de conforto d’un’amica?!

  No: ssi vvoleva Iddio dajje[7] er cappello
A lluminetto, e llevajje la fi..,
14L’averebbe creato senz’u.......

Roma, 11 gennaio 1883.



  1. Strepiti.
  2. Imprecazioni.
  3. [Cofani]: Cappelli.
  4. [A tre punte. E còfeno a ttre pizzi, per “prete,„ è modo comunissimo.]
  5. Moltitudine densa; semenzaio; quasi il pépinière dei Francesi.
  6. Invidiarsi.
  7. Dargli: dar loro.
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